La macchina del vento

E’ il nuovo romanzo di Wu Ming 1. Sono più di 300 pagine, che scorrono velocemente, anche perdendo la cognizione del tempo.

Il tempo è centrale nel libro, che è ambientato a Ventotene, fra il 1939 e il 1943, quando parte dell’isola era occupata dai confinati: antifascisti e “manciuriani”, ovvero criminali comuni.

I tanti prigionieri politici, divisi in tribù (i comunisti, gli anarchici, i “giellisti”, i socialisti e gli altri), sentono il tempo scorrere diversamente rispetto al mondo, che nel frattempo è sconvolto dalla Seconda guerra mondiale. Pensano, parlottano per quanto possibile, scrivono segretamente. Si preparano a quando saranno nuovamente liberi. Cospirano.

L’io narrante è Erminio Squarzanti, giovane socialista ferrarese, che ha in testa la sua tesi di laurea mai scritta e che vede gli dei greci influire sugli eventi bellici.

Il suo principale confidente è Giacomo Pontecorboli. Viene da Roma, ha studiato fisica e sostiene di avere costruito una macchina del tempo.

Tra mitologia e fantascienza, si racconta la storia del confino politico e si sviluppano pensieri oggi attualissimi, sull’Europa (e i limiti del famoso “Manifesto di Ventotene”), il ruolo degli intellettuali, il fascismo, la repressione del dissenso.

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Proletkult

Proletkult

L’ultimo romanzo del collettivo Wu Ming chiude (?) la trilogia composta da “Manituana” (che raccontava la rivoluzione americana) e “L’armata dei sonnambuli” (quella francese).

“Proletkult” si concentra sulla rivoluzione russa del 1917.

Il libro non narra i giorni della presa del potere da parte dei bolscevichi, ma ci “gira intorno”. Siamo infatti nel 1927, nei giorni del decennale e dei festeggiamenti (che riecheggiano il centenario appena trascorso). I protagonisti sono due: Bogdanov, scienziato, filosofo e scrittore realmente esistito, oppositore di Lenin da “tempi non sospetti”, e Denni, una giovane ragazza che dice di venire da un altro pianeta. Per scoprire i personaggi si torna indietro nel tempo, soprattutto agli anni dopo la rivoluzione (fallita) del 1905, alla rapina di Tbilisi del 1907, all’esilio di tanti rivoluzionari ospiti di Gorki a Capri, al romanzo di fantascienza “Stella Rossa”.

Proletkult scrive una storia possibile a partire da quella vera, incuneandosi in un momento della storia in cui sembrava ancora molto, se non tutto, aperto.

Le domande scomode di Denni a Bogdanov, che prova a rispondere e ci riesce fino ad un certo punto, sono le questioni che ci poniamo ancora oggi quando pensiamo alla possibilità del socialismo in questo mondo, in questo universo.

Qui i “titoli di coda” del romanzo.

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