Non dire niente

Partendo dal cosiddetto Progetto Belfast, ovvero le registrazioni di testimonianze di ex combattenti della guerra civile dell’Irlanda del Nord negli anni ’70 e ’80 conservate nella biblioteca del Boston College, l’autore ricostruisce la storia dei Troubles, ovvero il conflitto che partì nel 1969 e si concluse (non del tutto) con gli accordi del venerdì santo del 1998.

Lo fa concentrandosi sulla storia di alcuni dei protagonisti, tra i quali soprattutto Dolours Price e Bernard Hughes, militanti della Provisional IRA negli anni ’70, amici (e poi nemici) di Gerry Adams, che diventerà il leader del Sinn Féin e il principale promotore del processo di pacificazione.

Patrick Radden Keefe, americano di origini irlandesi, racconta con grande capacità narrativa e rigore storico/giornalistico i fatti e le loro cause. Ne esce fuori un quadro a tinte grige, nel quale ognuno dei protagonisti ha le mani sporche di sangue ma anche una sua coscienza che lo ha portato a scelte violente.

Il lettore tende certamente a “empatizzare” in parte con i due protagonisti, soprattutto dopo l’abbandono della lotta armata e la loro parallela opposizione alla “svolta” istituzionale di Gerry Adams, che ha piano piano abbandonato i vecchi compagni di armi, rinnegandoli. Ma la storia dell’Irlanda del Nord degli ultimi decenni ha avuto un’evoluzione progressiva proprio – soprattutto – grazie a quella svolta. Un sociopatico umanamente, molto capace politicamente.

A tenere il filo del racconto la drammatica vicenda di Jean McConville, “rapita” e “giustiziata” dall’IRA nel 1972, il cui corpo è rimasto occulato per oltre 30 anni, lasciando i 10 figli nella disperazione e nell’angoscia. Per quell’omicidio Gerry Adams fu arrestato nel 2014, ma il giudice non lo incriminò, e non ci fu nessun processo al leader del Sinn Féin, che è ancora vivo (nel 2018 ha lasciato la carica di presidente del partito).

Molto interessante anche il racconto degli scioperi della fame in prigione. Quello delle sorelle Price nel 1974, che condussero all’alimentazione forzata (pratica poi abbandonata perché considerata disumana), e quelli del 1980/81, che portarono alla morte di 10 militanti della causa repubblicana in carcere.

Molto consigliato.

L’intervista a Patrick Raden Keefe al New Yorker nel 2019:

 

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